Quest’avventura, o meglio questo esperimento, io l’ho accettato subito, con entusiasmo.
Perché?
Forse perché ho voglia di raccontare la storia di una persona che si è creata dal nulla,
che ha saputo capire il proprio talento e proteggerlo, che si è affermata a costo
di infiniti sforzi e ha superato tante sofferenze, che ha vinto le sue battaglie
grazie alla forza di volontà. Forse perché mi piace l’idea di fare spettacolo
anche fuori dai teatri convenzionali, in luoghi di aggregazione e campi
di gioco, dove si incontrano gli sportivi veri, quelli che sanno ancora cosa
significa il merito. Forse perché ho voglia di parlare di un’Italia che
vorremmo ripristinare.
Forse perché che ho nostalgia di essere orgogliosa del Paese dove vivo,
del mio popolo, e mi piace ripartire da qui, da Coppi, come simbolo di chi,
con caparbietà, ha fatto della sua vita una leggenda.
Poi adoro andare in bicicletta e l’autore ha promesso di allenarmi.
Pamela Villoresi